bdsm
Il mio dolore, il mio piacere 2
di luigigigi
08.10.2024 |
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"Le sferrai una fortissima sberla sulla figa, urlò dal dolore e sempre urlando mi disse, non picchiare sulla figa che non riesco più a masturbarmi!
Presi un..."
Sempre trascinandola sempre per i capelli la portai in camera da letto, la buttai sul letto.Legata con le mani divaricate e gambe divaricate.
Erano lacci molto tesi, che le procuravano molto dolore.
Le sferrai una fortissima sberla sulla figa, urlò dal dolore e sempre urlando mi disse, non picchiare sulla figa che non riesco più a masturbarmi!
Presi un tubo di gomma, e iniziai a batterla sulla figa.
Prima lentamente e con poca forza, per arrivare a colpire in rapida successione e con tutta la forza che potevo.
Ad ogni colpo, urlava di dolore.
Smisi quando vidi che la figa era estremamente gonfia.
La girai a pancia in giù, le legai i piedi a gambe larghe, legai anche una mano ai bordi del letto, mentre legai l'alta ad una cintura stretta in vita, che le permetteva di masturbarsi.
Legai anche il gomito al letto così non poteva divincolarsi.
Le dissi, ti picchio col tubo di gomma e con il cavo elettrico sulla schiena, sulle natiche e sulle cosce fermandomi alle ginocchia.
Per 30 minuti senza fermarmi.
Acconsentì.
Iniziai, le diedi una fortissima frustata col cavo elettrico.
Urlò dal dolore ed iniziò a masturbarsi, ma anche questa operazione le procurava dolore anziché piacere.
Continuai a frustarla col cavo elettrico sulla schiena, sulle natiche e sulle cosce.
Lei nel frattempo si masturbava furiosamente bagnando le lenzuola con i suoi orgasmi.
Mi fermai quando vidi che le rigature erano piene di sangue.
Presi dell'alcool, lo spruzzai sulla schiena, urlava e sbatteva pregandomi di smettere.
Nessun limite le ricordai.
La feci respirare un attimo....
Presi poi il tubo di gomma e iniziai a batterla con estrema forza, su tutto il corpo, lei si masturbava furiosamente, urlava a più non posso, per il dolore o per il piacere?
Passati 30 minuti smisi di batterla.
La slegai, era esausta, non per il dolore, ma per gli orgasmi avuti .
Volli completare l'opera, la trascinai in doccia, la feci accovacciare e le piscia sulla schiena insanguinata.
Mi rivestii e me ne andai, quando ero sulla porta per uscire, mi disse:
Mi hai distrutta, ma ti ringrazio immensamente per i molteplici, devastanti orgasmi.
Se vuoi ci vediamo tra un mese, nel frattempo inventa nuovi modi per farmi del male.
Me ne andai che ero anche io finito e sinceramente non sapevo cosa altro inventarmi per procurarle del dolore.
Arrivato a casa! Incominciai a cercare su internet delle descrizioni su come procurare dolore, senza lasciare segni particolarmente profondi.
Dopo un'attenta ricerca trovai le descrizioni di cui avevo bisogno le lessi attentamente e pensai tra me queste vanno proprio bene per la prof. Di Vimodrone.
Al prossimo racconto...........
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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